Itinerari partigiani – Il B-17 che cadde al Vaccarile
ITINERARI PARTIGIANI NEL MONREGALESE – Il B-17 che precipitò al Vaccarile in val Pesio
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L’escursione al Colle del Vaccarile, raggiungibile da Pian delle Gorre in alta val Pesio, ci riporta a due episodi significativi della seconda guerra mondiale in Valle Pesio: la battaglia di Pasqua, nell’aprile 1944 e lo schianto di un bombardiere americano B-17, il 24 luglio 1944.
Il Vaccarile e la Battaglia di Pasqua
Durante la battaglia di Pasqua del 1944, la banda partigiana della val Pesio, ben rifornita di armi e radio trasmittenti dai lanci dell’aeronautica inglese, poté resistere ad un grande rastrellamento tedesco, infliggendo perdite al nemico molto più numeroso e attrezzato, riuscendo a sfuggire all’accerchiamento che aveva come scopo la distruzione della formazione ribelle (alla battaglia abbiamo dedicato una pagina, dove si possono trovare anche altri itinerari). Attraverso il colle del Vaccarile, che collega la valle Vermenagna alla val Pesio, un numeroso gruppo di militi fascisti della Legione “Muti” aveva il compito di prendere alle spalle i partigiani già impegnati in battaglia con i tedeschi che arrivavano dalla Certosa di Pesio. La banda però era pronta ad accoglierli con postazioni di mitragliatrici piazzate sui due lati della mulattiera che scende dal colle verso Pian delle Gorre (il sentiero che proponiamo per l’escursione).
I combattimenti del 7-12 aprile 1944 – [ Da “Cronache Partigiane – La banda della Val Pesio”, Mario Donadei” – Ed. L’Arciere, Cuneo] – Qui la cartina ingrandita
Sul versante sinistro del vallone, 7 uomini e una mitragliatrice erano piazzati presso il Gias Canavere Soprano ed avevano anche il compito di proteggere le spalle della postazione della Mirauda, puntata verso la strada che sale a Pian delle Gorre. Sul lato destro, due mitragliatrici Bren erano in agguato presso Gias Fontana e Gias degli Arpi, a qualche centinaio di metri dalle due baite, la prima a mezzacosta e la seconda in posizione più elevata, di fronte alla mulattiera che scende dal Vaccarile. Quando i 400 militi fascisti vestiti di nero sbucarono dalla nebbia e furono in vista, le armi partigiane iniziarono a sparare, ed i fascisti si dispersero nel bosco: anch’essi disponevano di mitragliatrici e preferirono uno scontro a distanza con le armi pesanti. Dopo aver impegnato i “Muti” per il tempo necessario, i partigiani ripiegarono e quando i fascisti arrivarono a Pian delle Gorre trovarono soltanto i tedeschi, che li accolsero a fucilate, scambiandoli per partigiani.
L’aereo precipitato al Vaccarile – Itinerari partigiani in val Pesio
Nell’estate 1944 i partigiani erano risaliti in val Pesio e la occupavano stabilmente. Nel tardo pomeriggio del 24 luglio un bombardiere americano Boeing B-17 G attraversò rumorosamente il cielo sopra la valle, arrivando dalla parte del Gias Madonna, e andò a schiantarsi sopra il gias del Vaccarile Soprano, poco sotto lo spartiacque di Colla Piana, davanti ad alcuni pastori che si trovavano su quei pascoli con il loro bestiame, lasciandoli esterrefatti. La Fortezza Volante atterò sulla pancia e perse le ali ma la fusoliera rimase quasi intatta.
Alcuni partigiani andarono con i muli a recuperare le armi di bordo. Giunti al relitto constatarono che a bordo non c’era nessuno: l’equipaggio si era lanciato col paracadute. Recuperarono alcune mitragliatrici che non si erano danneggiare in modo irreparabile e le munizioni, e inoltre biscotti, sigarette… Su ordine del comandante Aldo Sacchetti, una delle mitragliatrici fu poi dotata di treppiede dal meccanico della formazione e utilizzata fino alla fine della guerra. Il resto dell’aereo fu smontato in poco tempo dai valligiani, che ne riutilizzarono le lamiere o altre parti o vendettero il metallo recuperato.
Negli anni ’90 Sergio Costagli e Gerardo Unia ricostruirono la storia del B-17 sull’interessate volume “Ali spezzate – 50 anni di incidenti aerei sulle Alpi sud-occidentali”. L’aereo era decollato dalla base di Tortorella (Foggia), insieme a una formazione di una cinquantina di Fortezze Volanti scortate da caccia P-38. Obiettivo: il centro di Torino, dove fu totalmente distrutta la fabbrica SPA Fiat (in corso Ferrucci, dove si riparavano carri armati) e colpita gravemente e con molte vittime la zona tra corso Duca di Genova (oggi corso Stati Uniti), via Sacchi e la ferrovia. Durante la stessa missione furono bombardati anche i capannoni della RIV di Orbassano, fabbrica di cuscinetti a sfere. Il B-17 del Vaccarile però non aveva raggiunto l’obiettivo. Poco prima, uno dei 4 motori aveva iniziato a perdere olio e poi un altro era andato in avaria. Il pilota aveva deciso tornare indietro, scaricando le bombe in un campo e puntando sulla base americana più vicina, in Corsica. Quando si trovava già sul mare uno dei motori si era incendiato. Temendo di doversi lanciare in mare con tutto l’equipaggio, il comandante tornò verso la costa, sorvolò Genova e poco dopo i 10 aviatori si paracadutarono, toccando terra dalle parti di Carrosio (Alessandria). Tre furono catturati dai tedeschi, gli altri, aiutati dai partigiani, riuscirono a tornare alla base, chi attraversando la linea del fronte, chi con un aereo B-25 decollato dalla pista di Vesime, realizzata dai partigiani non lontano da Cortemilia.
L’aereo continuò il suo volo senza equipaggio attraversando mezzo Piemonte, fino al Vaccarile. La circostanza – un volo così lungo senza pilota – appare un po’ strana e gli autori di “Ali spezzate” hanno dubitato che si trattasse dello stesso aereo, ma il numero di matricola che trovarono sul rottame di una mitragliatrice in una casa abbandonata in val Vermenagna, sull’altro lato del colle del Vaccarile, ha confermato l’identità del velivolo.
Il sentiero per il Vaccarile in alta val Pesio
Si tratta di un’escursione abbastanza lunga: 15 km abbondanti tra andata e ritorno e un migliaio di metri di dislivello. Si consiglia di parcheggiare l’auto a Pian delle Gorre e imboccare a destra del Rifugio la stradina che scende tra gli abeti fino a un primo ponticello e poi continua in discesa, seguendo le indicazioni dei cartelli per Gias Fontana e Pis del Pesio. Dopo aver costeggiato il torrente per un tratto, si trova un altro ponte sulla destra e conduce all’Osservatorio faunistico. Non attraversarlo ma svoltare a sinistra, imboccando il sentiero che costeggia ancora il torrente e poi si inerpica ripido nel bosco raggiungendo Gias Fontana. Qui evitare il sentiero che procede dritto verso il Pis del Pesio imboccando invece il sentiero che scende a destra verso il torrente: dal ponticello si scorge una bellissima cascata, tutta da ammirare e fotografare.
Superato il ponte, si imbocca il sentiero H12 che risale nel bosco verso il Vaccarile. Dopo un breve tratto, a sinistra, una traccia porta a vedere dall’alto il Pis del Pesio. Ma per il Vaccarile occorre proseguire, fino alla radura sotto Cima Baban. Al bivio che a sinistra conduce al passo del Baban, tenere la destra verso il Gias Vaccarile Sottano e poi continuare fino al Gias Vaccarile Soprano, da dove sulla destra alcuni paletti segnaletici indicano la via tra i prati fino alla colla del Vaccarile, che divide la val Pesio dalla val Vermenagna.
Il B-17 si schiantò proprio sotto la colla (vedi l’indicazione sulla foto sotto). Giunti sullo spartiacque, a destra si può raggiungere cima Mirauda. A sinistra un tracciato tra i rododendri porta verso cima Baban e consente di ammirare la val Vermenagna, Limone Piemonte e il col di Tenda, ridiscendendo poi a sinistra verso il Vaccarile Soprano.
PER APPROFONDIRE – FONTI BIBLIOGRAFICHE per Itinerari partigiani val Pesio – Vaccarile
“Cronache Partigiane – La banda della Val Pesio”, Mario Donadei, Ed. L’Arciere
“La ragazza della notte d’aprile”, Ed. L’Arciere, 1985
“Ali spezzate : 50 anni di incidenti aerei sulle Alpi sud-occidentali”, Sergio Costagli, Gerardo Unia – L’arciere, 1999
Parco naturale del Marguareis – Alpi Marittime
- In collaborazione con: Associazione partigiana Ignazio Vian – Cuneo
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