Il castello di Casotto, bell’addormentato nel bosco che ora si risveglia
Sulla strada che da Valcasotto va a Garessio, ecco che si erge il magnifico castello di Casotto, la Reggia Sabauda realizzata da Carlo Alberto sui resti di un antico monastero, e utilizzata a più riprese da Vittorio Emanuele II per le sue battute di caccia. Per prenotare e ottenere informazioni sugli orari di visita contattare: 347 8386179 o 347 6327959
La visita
Il castello è composto da tre grandi ali che si affacciano su di un cortile porticato delimitato da muraglioni. Nei pressi si trovano inoltre altri edifici storici quali la Correria e la Cascina del Seccatoio. Lungo le pareti al primo piano si può osservare una vera e propria pinacoteca con i quadri che i Savoia trasferirono direttamente del Castello Reale di Torino e dal Castello di Agliè: sono raffigurati personaggi di casa Savoia, della mitologia e della antichità. La camera del Principe ereditario, futuro Re Umberto I, è posta all’estremità dell’ala sinistra; luminosa e soleggiata, è una delle più belle e complete di tutto il Castello.
La storia
L’antica Certosa, fu fondata dai frati certosini nel 1172 , in luogo isolato adatto alla preghiera e alla meditazione. Più volte distrutta da incendi e ricostruita, fu trasformata nelle forme attuali dall’architetto Bernardo Vittone a partire dal 1754. Dopo la soppressione napoleonica degli ordini religiosi, nel 1837 il complesso fu acquisito da re Carlo Alberto e destinato a castello di caccia. Qui Vittorio Emanuele II organizzava imponenti spedizioni venatorie e la principessa Maria Clotilde trascorreva l’estate. Il Castello rimase di proprietà della famiglia reale fino all’anno 1881, data in cui venne venduto a privati per poi essere acquisito da Regione Piemonte.
Alla Certosa di Casotto Rai Radio 3 ha dedicato una puntata del programma “Meraviglie”. Ascolta QUI